Proprio per tale ragione il candelabro ebraico, denominato Menorah, presenta otto candele, così da indicare ognuno degli otto giorni del miracolo avvenuto. La Hanukkah (Festa delle Luci) dura otto giorni e ricorda un miracolo avvenuto al tempo della Guerra dei Maccabei, festa della luce ebraica nel II secolo avanti Cristo. Il miracolo di Chanukkah torna ad illuminare l’Italia ebraica. L’usanza poi però diventò pagana, fino al ritorno appunto con Chanukkah. E tra chi ogni anno si tormenta chiedendosi: “Ma Chanukkah come si scrive? È entrata nelle tradizioni della nostra città la celebrazione ebraica della Festa delle Luci (Chanukkah) che, rinnovando lo spirito di amicizia e di integrazione fra la cultura ebraica e la città di Cosenza – non a caso definita dal Sindaco Occhiuto città dell’integrazione religiosa e città amica degli ebrei – anticipa le manifestazioni natalizie del capoluogo bruzio.
La Festa delle Luci ha un fortissimo valore identitario, è molto amata dalla comunità ebraica e testimonia da sempre la volontà di sopravvivenza del popolo ebraico e la vittoria simbolica della luce sull’oscurità. Persino Adamo festeggiava una cerimonia della luce durante il solstizio invernale, nel quale le giornate si accorciavano. Luogo dell’evento quest’anno saranno le Fontane di via Arabia, dove la suggestiva cerimonia di accensione del grande candelabro a nove braccia si terrà martedì 4 dicembre, alle ore 18.30. Parteciperanno Rosaria Succurro, Assessore alla Comunicazione, Turismo e Marketing Territoriale del Comune di Cosenza; il rabbino Umberto Piperno e Roque Pugliese, referente per la Calabria dell’UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), insieme ai rappresentanti delle principali comunità religiose presenti e attive in città. La solenne cerimonia delle luci del “Chanukka” (questo il nome ebraico del candelabro a nove bracci col “servitore” al centro e le otto candele attorno) si terrà, simbolicamente, all’ interno dell’ ex carcere del Sant’ Uffizio che vide reclusi per secoli centinaia di uomini e donne accusate di eresia.
Ogni anno il 20 dicembre presso la Grand Army Plaza di New York si festeggia Hanukkah in una delle celebrazioni più note al mondo. È la festa che chiude le celebrazioni del Natale, aprendo la via verso quelle pasquali. Piazza San Carlo e piazza Cadorna si sono infatti illuminate in occasione della celebrazioni della festa ebraica delle luci: libertà, speranza, rispetto le parole che hanno virtualmente unito i due luoghi del capoluogo lombardo. La tradizione vuole che durante la messa vengano benedette delle caratteristiche, sottili candele, simbolo del Cristo. “Chanukkà è la festa che celebra la vittoria della cultura ebraica sulla cultura ellenistica; è il simbolo di questa vittoria non è una spada, ma una candela.
Le Fontane di via Arabia sono anche il luogo simbolo che, fino al prossimo 10 dicembre, si illumina di arancione in adesione alla campagna mondiale “Orange the World”. Era necessario purificare il luogo in nome di Dio, eliminando ogni singolo dio imposto dai greci. Il nome scelto fu quello di Maccabei, che sta a indicare un martello in lingua ebraica. Dopo il dono della Torah, la massima festività ebraica, la seconda più importante è quella di Hanukkah, anche se in lingua originale si dice “Chanukkah. Martedì 15 dicembre la libreria, insieme al Centro di Cultura Ebraica, ha ospitato il gruppo musicale di Progetto Davka, per l’accensione della sesta candela di Chanukkà, accompagnata dalle berachot e dai canti tradizionali eseguiti da Maurizio Di Veroli, che ha voluto aggiungere alla sua performance un brano per bambini in ladino, tipico della tradizione sefardita “Ocho candelitas”, testimonianza dell’integrazione degli ebrei nella diaspora.
E sarà il momento in cui i graffiti dei prigionieri saranno rischiarati dalle luci che ricordano la vittoria degli uomini di Giuda Maccabeo sull’ esercito siriano nel 165 avanti Cristo: il rito fa riferimento al momento in cui i Maccabei tornati al tempio di Gerusalemme per riconsacrarlo, trovarono un’ ampolla di olio d’ olio puro, che sarebbe stato sufficiente a tenere acceso il candelabro per un solo giorno. A Casale Monferrato, ebrei, cattolici e musulmani si sono ritrovati lunedì 26 dicembre nell’atrio della comunità ebraica casalese per accendere il secondo lume (degli otto, per ognuno dei giorni della festa). Ma non solo: da Vercelli a Firenze, da Napoli a Merano le comunità si illumineranno ancora per sette giorni. E invece, quella volta, l’ olio bruciò per otto giorni senza spegnersi mai, finché non fu prodotto olio nuovo. Dopo i laboratori artistici per bambini, la festa continua stasera a Torino al Teatro Vittoria con il musical “Il violinista sul tetto” tratto dai racconti di Shalom Aleichem.
CRISTIANESIMO E GIUDAISMO A CONFRONTO
Quando si tratta di libri biblici, il giudaismo non accetta i testi sacri come l’Antico Testamento. Ebraismo e cristianesimo differenze Si riferiscono ai libri ebraici come l’Antico Testamento. Poiché come è noto il Vangelo spesso si appella all’Antico Testamento e poiché cristianesimo ed ebraismo, quando non contendono, tendono almeno a differenziarsi o vengono superficialmente ritenuti opposti, si domanda quale siano le coincidenze e le differenze tra le due leggi. Il cristianesimo crede che Gesù Cristo fosse il messia. Il cristianesimo crede nella futura seconda venuta di Gesù. Qual è la differenza tra cristianesimo ed ebraismo? La differenza recata da Friedlaender e dalla Riforma fu un esplicito congedo dall’ identità nazionale per ridurre l’ Ebraismo alla dimensione religiosa. Intanto nel 1835 fondò e diresse un periodico di cultura, intitolato “Wissenschaftliche Zeitschrift fuer juedische Theologie” (Periodico scientifico per la teologia ebraica, un titolo molto germanico). Questo traspare dal fatto che i cristiani leggono l’Antico Testamento alla luce del Nuovo, nella convinzione dichiarata da Agostino nella sua pregnante formula: “L’Antico Testamento si mostra nel Nuovo, mentre il Nuovo è nascosto nell’Antico” (Quaestiones in Heptateuchum 2,73). Papa Gregorio Magno si espresse in maniera analoga quando definì l’Antico Testamento “profezia del Nuovo” ed il Nuovo “il migliore commento all’Antico” (Homiliae in Ezechielem I, VI, 15; cfr.
Un fatto interessante è che il cristianesimo ha avuto origine dal giudaismo. Nel contesto della volontà salvifica universale di Dio, tutti coloro che non hanno ancora ricevuto il Vangelo sono posti sullo stesso piano del popolo di Dio della Nuova Alleanza: “In primo luogo quel popolo al quale furono dati i testamenti e le promesse e dal quale Cristo è nato secondo la carne (cfr. Rm 9,4-5), popolo molto amato in ragione della elezione, a causa dei padri, perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (cfr. Rm 11,28-29)” (“Lumen gentium”, n. In mezzo a popolazioni idolatre e politeiste, Israele – senza ritenersi da ciò impoverito, sapendo anzi di aver fatto una conquista grande – dice che c’è un Dio solo.
La più grande differenza che vorrei sottolineare, oltre ai rituali e alle interpretazioni, è che se si legge il Talmud, troverete interpretazioni diverse. Il giudaismo descrive il paradiso come un luogo in cui Dio discute con gli angeli sulla legge talmudica. La legge della Torah e legge del Vangelo sono due norme di fede e morale, l’una descritta nel Pentateuco e l’altra nei Vangeli e in altri documenti delle origini cristiane. Poi – nei secoli – producendo tutta una Tradizione vitale: Nasce la Torah. Al tempo di Costantino e Nicea, le radici ebraiche del cristianesimo furono lasciate alla Settanta (o altre traduzioni di testi ebraici) e le interpretazioni della tradizione orale lasciarono il posto alla filosofia greca. Essa per la verità non era valida all’epoca delle origini cristiane: a quel tempo molti dei primi credenti in Gesù Cristo erano ebrei.
Intuizione tanto più straordinaria quanto più si avverte che essa nasce in un contesto di popoli che concepiscono divinità immanenti, idoli che hanno bisogno di essere costruiti da mano d’uomo. E da qui viene la grandezza di Israele in quanto capace di universalità a tutti i livelli: se c’è un Dio solo, questo è il Dio di tutti. Ovviamente rifiuta l’idea che Gesù o qualsiasi altro essere vivente possa essere Dio. Direbbero che Dio è diventato un essere umano nella persona di Gesù Cristo. Era umano secondo il giudaismo. Il giudaismo non crede che Gesù Cristo fosse il messia. Il cristianesimo crede che Gesù Cristo abbia rinunciato o sacrificato la sua vita per pagare il prezzo dei nostri peccati. Il giudaismo non accetta che Gesù Cristo abbia rinunciato o sacrificato la sua vita per pagare il prezzo dei nostri peccati.